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Santa Maria Novella

 

Una visita diversa alla famosa chiesa di Santa Maria Novella

Alla scoperta di strumenti di precisione per calcolare equinozi e solstizi

Le chiese di Firenze possono essere visitate un’infinità di volte, scoprendo ogni volta una diversa prospettiva che le accomuna o le differenzia.

Credete che una visita a Santa Maria Novella finisca con la Trinità del Masaccio?

Dal punto di vista storico, si può leggere una geografia dei vari ordini religiosi. Santo Spirito era presediuta dagli Agostiniani, Santa Croce dai Francescani e Santa Maria Novella dai Domenicani.

E proprio ad un frate domenicano, matematico di corte del Granduca Cosimo I de’ Medici, si deve la trasformazione di Santa Maria Novella in uno strumento astronomico di precisione.

Perché a Firenze, nella culla del Rinascimento, le Chiese sono anche, e soprattutto, scrigni di sapere e noi vi proponiamo un nuova nuova chiave di lettura per la visita a questa famosissima chiesa.

Egnazio Danti fece installare sulla facciata della chiesa ben tre strumenti per la misurazione del Sole e calcolarne i movimenti, in modo da prevedere equinozi e solstizi.

La necessità di misurare con esattezza il tempo e la durata dell’anno rispondeva al desiderio di Cosimo I di riformare il calendario come il grande Giulio Cesare.

Tra il 1572 e il 1575 Danti fece pertanto installare ai lati del portone centrale della facciata un’armilla equinoziale e un pannello meridiano con orologi solari, di cui rimane solo la base marmorea, costruita secondo le istruzioni del suo inventore Tolomeo.

Un foro nella vetrata del rosone centrale e uno più in alto, erano destinati a riprodurre una camera oscura sulla pavimentazione della chiesa, ma lo studioso non visse abbastanza da completarne l’ultima parte.

Questa linea meridiana viene ripristinata per consentire l’osservazione dell’eclissi solare del 2015.

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